GIURIA TECNICA
MIGLIOR CORTO IN CONCORSO
“JADE” di Daniel Elliot
per la delicatezza dei tratti con cui è caratterizzata la giovane protagonista, per la forza espressiva con cui è raccontato il suo dilemma esistenziale, per la limpidezza, la compattezza e l’economia della forma filmica scelta dal regista
MENZIONE SPECIALE DELLA GIURIA
“DISCHARGED” di Micha Kinsruner
per la forza con cui è raccontato il conflitto tra i due fratelli, per l’onestà e la semplicità della forma, per lo stile incisivo ma mai esibito.
GIURIA UNIVERSITARIA
MIGLIOR CORTO
“IL MIO ULTIMO GIORNO DI GUERRA” di Matteo Tondini
Commovente e al contempo educativo il messaggio che il nonno trasmette al nipote circa l’insensatezza della guerra. Tra i motivi del premio: l’esemplare interpretazione del contadino enfatizzata dal dialetto romagnolo, l’originale parodia della guerra determinata dalla diversità linguistica che sfocia in divertenti equivoci. E’ significativo il fatto che il nonno riesca a mantenere invariato il motivo etico del suo racconto pur omettendone l’esito cruento e modificandolo con un lieto fine in cui l’unico aspetto bellico si manifesta nello sguardo in cagnesco tra i due soldati nemici. Ha colpito l’apparizione simbolica della “donna angelo” che anticipa la salvezza del protagonista e annuncia la morte dei soldati porgendo loro dei fiori. Coinvolgente e toccante la colonna sonora.
GRAN PREMIO DELLA GIURIA STUDENTESCA
“ANTE TUS OJOS” di Maria Eugenia Arteaga
Due corpi stesi, la perdita momentanea dei sensi e due ragazzi si trovano, a inizio corto, a ripercorrere e quindi a vivere una seconda volta tutti i momenti di vita vissuta, che belli o brutti che siano stati li hanno portati ad esser lì, e per giunta insieme. E’ il finale a sorpresa, nel quale si scopre che i due ragazzi hanno avuto un incidente, a svelare il significato principale del film: è solo attraverso una visuale retrospettiva, quale quella che si ha in prossimità della morte, che si può cogliere l’importanza e il valore della vita. La regista riesce a raccontare insieme la tragicità della morte e l’essenza della vita, attraverso un racconto lineare e semplice che mette a confronto passato e presente grazie ad una sapiente sovrapposizione di immagini e musiche.
MIGLIOR ANIMAZIONE
“CHICORY AND COFFEE” di Dusan Kastelic
Cattura l’attenzione di adulti e bambini grazie alle suggestiva atmosfere fiabesche, alla grande cura dei dettagli e all’originalità della narrazione musicata
MENZIONI SPECIALI
“THE ELECTRICIAN” di Miina Alajarvi
Per l’ottima interpretazione del protagonista e per la sottile ironia con la quale viene affrontata e denunciata la tematica della pena di morte e dei danni che procura alle vittime così come ai carnefici che spesso, alienati, finiscono col fare della morte una ragione di vita.
“CHEESE” di Huseyin Tabak
Colpisce in particolare la messa in scena che, attraverso l’alternanza di scene al buio e luce, chiaroscuri e dialoghi concitati in sottofondo, rende efficacemente le atmosfere asfittiche, la difficile convivenza nei rifugi antiaerei e il dramma delle popolazioni civili vessate dalla guerra e spesso tradite nelle loro speranze di salvezza proprio da chi dovrebbe portare loro aiuto.