
Imaginaria assegna il Premio alla Carriera 2023 al regista Premio Oscar Michael Dudok de Wit
Durante la serata del 24 agosto il direttore artistico Luigi Iovane avrà il piacere di consegnare a Michael Dudok de Wit il Premio alla Carriera Imaginaria 2023.
Per l’occasione sarà presentata la sua intera filmografia incluso il cortometraggio Father and Daughter che gli è valso, nel 2000, il Premio Oscar come Miglior Cortometraggio d’Animazione.
Michael Dudok de Wit è un animatore, regista e illustratore olandese; realizza film d’animazione, spot pubblicitari e scrive ed illustra libri per bambini.
Vive a Londra ma per le sue esperienze di studio e di lavoro ha girato mezza Europa: Ginevra, West Surrey, Barcelona. Artista di indiscusso talento Dudok de Wit, seppur poco conosciuto nel nostro paese è molto famoso in tutto il resto del mondo. Nel 1994 ecco la sua prima opera di successo, The Monk and the Fish (Le Moine et le Poisson), nomination all’Oscar e Cesar per il miglior cortometraggio d’animazione. Nel 2000 Father and Daughter (Père et Fille) ha vinto un Oscar per il miglior cortometraggio animato, un BAFTA, il Grand Prix ad Annecy, il Grand Prix all’Animafest Zagreb e dozzine di atri importanti riconoscimenti. Il tratto distintivo di Dudok de Wit è l’uso del pennello, dell’inchiostro e dell’acquerello espressi con la leggerezza e l’essenzialità della pittura cinese e giapponese; addirittura The Aroma of Tea, altro suo cortometraggio, ha la peculiarità di essere disegnato interamente con il te e, nell’era della digitalizzazione del tratto, disegnare ancora le tavole a pennello è davvero inaspettato ed alquanto sorprendente. Film senza parole i suoi, è la musica con qualche rumore di sottofondo a commentare emozioni tenui, ironiche, abilmente accennate. A tal proposito, nel cortometraggio Father and Daughter, la dimensione poetica è fatta di silenzi. Ciò comporta che la vita è raccontata dalla semplicità dei gesti e dalla sostanza del racconto che, in tal modo, penetra l’anima dello spettatore fino alla commozione. Uno dei temi presenti in tutti i suoi film è l’atemporalità, il «fuori dal tempo». Non esiste né il passato, né il futuro, non esiste più il tempo. Ciò lo percepiamo nelle sequenze sugli alberi, il cielo, le nuvole, gli uccelli che volteggiano – sono momenti di grande purezza e semplicità, che ciascuno di noi conosce. L’intero corto è attraversato da una musica che segue nel ritmo le stagioni della vita, quelle emotive, e la bicicletta, sempre presente, ne rappresenta le fasi: dall’incertezza dell’infanzia all’entusiasmo dell’adolescenza; dall’equilibrio stabile della maturità al cigolio stanco della vecchiaia. Nel racconto ci viene descritto con la normalità di una passeggiata, l’esistenza. Michael Dudok de Wit crea con Father And Daughter la sua poetica sulla separazione e sulla mancanza, con pochi sapienti tocchi. Padre e figlia raccontano quell’intimo indissolubile legame che ci fa essere con chi amiamo oltre la morte. Il regista quindi esprime un sentimento difficile ma alquanto sottile da definire: lo struggimento. E non è difficile percepirlo perché siamo in molti a conoscerlo.
La tartaruga rossa (La Tartue rouge) è il suo esordio nel lungometraggio d’animazione, film prodotto dallo Studio Ghibli (in coproduzione con le francesi Prima Linea Productions, Why Not Production e Wild Bunch) che ha conquistato il Premio Speciale della Giuria al Festival di Cannes 2016 nella sezione Un Certain Regard e una nomination agli Oscar nella categoria animazione. La tartaruga rossa è un’opera semplice e metaforica che disegna la vita attraverso le sue tappe (ostacoli, scoperte, solitudine, amore, genitorialità, vecchiaia, morte) ed esprime un rispetto profondo per la natura e la natura umana, veicolando un sentimento di pace e ammirazione davanti al suo mistero. Rivelazione sospesa tra terra e mare, tra l’infinitamente grande e l’infinitamente piccolo, La tartaruga rossa è drammatizzato con la sola forza del disegno, dei colori, dei movimenti, della musica che interpreta e amplifica la purezza delle linee. L’autore tacita la parola, concentrandosi sul linguaggio dell’azione e del corpo, preponendo i nostri complessi istinti primari. Gli stessi che spingono una tartaruga che nasce sulla spiaggia a dirigersi verso il mare.
Filmografia
Cortometraggi
The Interview (1978)
Tom Sweep (1992)
The Monk and the Fish (Le Moine et le poisson) (1994)
Father and Daughter (2000)
The Aroma of Tea (2006)
La tartaruga rossa (La Tortue rouge) (2016)
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